Com’è noto, negli anni ‘60 i labelling theorists sono stati protagonisti di una vera e propria “rivoluzione copernicana” all’interno della sociologia della devianza: l’attenzione dei sociologi – secondo questi autori – doveva spostarsi dai devianti alle dinamiche di interazione sociale attraverso le quali essi giungevano ad essere definiti come tali.
Nel momento in cui un soggetto è definito come
deviante questa definizione isola un particolare aspetto del comportamento individuale assegnandogli un carattere assoluto: si è “arrogante”, “arrabbiata” o “maleducata” in virtù di un processo di
stigmatizzazione sociale dell’individuo che determina una radicale disarticolazione della personalità e della percezione di sé. La condizione di incertezza che ne deriva induce il soggetto a identificarsi con la definizione stigmatizzante che “altri significativi” hanno ritenuto appropriata al suo modo di essere, e ad agire di conseguenza – adeguandosi cioè allo stigma.
La devianza quindi non rappresenta una caratteristica innata dell’individuo o dei suoi comportamenti, bensì il risultato di un processo di definizione sociale che – nell’atto stesso di esprimersi come stigma – costruisce di fatto l’identità deviante: “Il deviante è una persona alla quale questa etichetta è stata applicata con successo. Un comportamento deviante è un comportamento che la gente etichetta come tale” (Becker, 1963: 27).
A me pare che ormai si sia instaurato un giochino che induce inevitabilmente voi a etichettare Batik come deviante e lei di conseguenza per confermare questa etichetta rincari la dose di aggressività.
Proviamo a leggere le cose che scrive Batik e proviamo a spogliarle del velo aggressivo che ormai in molti le abbiamo attribuito, cerchiamo di analizzare ciò che scrive... (parto dagli ultimi post per poi giungere al primo, perchè mi sembra che le chiavi sia lì).
batik ha scritto:Non ho mai fatto nomi e cognomi e se qualcuno ha la coda di paglia peggio per sè. Nel forum ci sono più di 50 mila messaggi e com'è che tutti si sento presi in causa? Mha, mistero. E poi invito doomgeneration a non attribuire etichette agli altri, vedi quando ha tirato in ballo l'utente novembre di cui io non avevo fatto minimamente accenno. Come se in italia o dentro il forum c'è solo lei che ha un fidanzato più giovane... Mistero anche questo.
In effetti su questo punto non possiamo che darle ragione, ci siamo sentiti tutti subito toccati da ciò che lei ha scritto ma lei non ha mai fatto nomi, credo che ogni qualvolta usasse la parola "tipa" (che in gerco significa persona, ragazza, individuo) volesse indicare una tipologia di comportamento. Una sorta di generalizzazione dei comportamenti che possono capitare e che sicuramente sono capitati nel forum ma senza per questo colpire direttamente un altro utente.
batik ha scritto:Non può sempre giustificare i messaggi di tutti come validi e non esagerati. Non è ammissibile che tutti abbiano bisogno dello psicologo cosi come non è ammissibile che tutti (ma proprio tutti) siano problemi di gravità tale da giustificare tutto questo lassismo e sconforto e inettitudine... Se tutti ragionassimo come questo forum allora nessuno dovrebbe lavorare, vivere, progettare il futuro perchè chiunque nella vita ha avuto almeno un piccolo dispiacere. E allora cosa dovremmo fare? Tagliarci tutti le vene e autocompiangerci dalla mattina alla sera? Adesso non è che si può patologizzare tutto e psicologizzare tutto. E' inammissibile.
Questo credo sia il nocciolo dei messaggi che Batik si affanna a scrivere... Interpreto, magari sbaglio, insomma credo che Batik metta in risalto come si tenda quasi sempre a percepire ogni evento spiacevole come qualcosa di esageratamente drammatico. In effetti è una tendenza che abbiamo un po' noi italiani (stereotipicamente parlando) quella di esagerare e talvolta esasperare i nostri problemi. Siamo sempre pronti a mettere in risalto ciò che non va piuttosto ciò che va bene. Questo è un atteggiamento che connota tutta l'Italia e non solo alcune regioni, ci tengo a precisarlo perchè ritengo sia un comportamento diffuso e non riscontrabile appunto in una singola regione. Se si accende la Tv oppure si sfogliano i maggiori quotidiani, ciò che trapela è sempre il malessere delle persone, la politica stessa tende a enfatizzare ciò che non va bene, ciò che l'attuale governo avrebbe dovuto fare e non ha fatto ma poi concretamente non c'è nessuno che propone soluzioni serie per sanare i reali problemi esistenti. Questo atteggiamento pessimista e lassista inevitabilmente si diffonde anche alle masse e i soggetti più deboli lo fanno proprio. Per soggetti deboli intendo coloro che si trovano in uno stato psicologico precario tale per cui essendo in disequilibrio tendono a pendere da un lato piuttosto che dall'altro della bilancia.
Per ritornare ancora un attimo sull'argomento delle categorizzazioni che tanto piacciono a Batik (e che forse rispecchiano un po' la sua attuale visione dicotomica), mi pare di aver capito che lei non condanni in toto ogni stato di malessere fisico o psicologico ma che comunque sottolinei come questa tendenza a "ingigantire" i problemi è piuttosto diffusa e tutto sommato confortante. E' molto facile continuare a perseverare all'interno dei propri errori piuttosto che raccogliere le energie e tentare il cambiamento. Il cambiamento implica uno sforzo immane nonchè una certa dose di spavento perchè si tratta di lasciare la vecchia strada per percorrere una strada nuova e ignota.
Comunque Batik sbaglia però a generalizzare troppo;
forse (anche qui mi permetto di interpretare, magari sbagliando) Batik ha avuto un'infanzia serena e un'adolescenza serena e poi si è trovata di colpo a dover fronteggiare e combattere il tumore, questa dannata malattia che ti logora l'anima e il corpo. Forse Batik è riuscita a raccogliere le energie e non abbattersi e quindi probabilmente il ragionamento che fa con sè stessa è un pochino questo:
"Caspita, io sono riuscita a vincere una malattia cosi devastante e a ricostruirmi una vita dopo il trauma, allora perchè le altre persone non sono altrettanto forti come me? Perchè le altre persone non riescono a trovare la grinta? Forse hanno bisogno di qualcuno che le sproni come qualcuno ha fatto con me affinchè reagissi e non cadessi nel baratro".
Oppure di converso
forse Batik ha avuto un'infanzia e un'adolescenza difficile, poi ha dovuto lottare anche con la malattia e alla fine ne è uscita comunque vincente. Stesso ragionamento di prima...
Forse, probabilmente, Batik dopo che ha superato le 12 fatiche di Ercole si domanda come mai lei è riuscita a uscirne e gli Altri no, quindi si sente in dovere di aiutare le altre persone a reagire, a darsi una "mossa". Per la serie, se ce l'ho fatta io...dovete farcela anche voi! Da qui quindi anche forse l'atteggiamneto di Batik di ignorare i problemi meno "gravi" di alcuni utenti, che lei forse considera come semplici problemi adoloscenziali attraverso cui è passata la stessa Batik (faccio riferimento al punto in cui cita che c'è la "tipa che pensa al suicidio perchè è in preda alle tempeste ormonali" o qualcosa del genere).
Ripeto, magari sbaglio, questo sono mie libere interpretazioni.