L'hai resa davvero bene l'idea amore, però non è che non abbia di meglio da fare, più che altro ora sonoamore ha scritto:Avete mai provato voi quella particolare sensazione di melanconia con la sottile rassegnazione mista a sottile nostalgia nell'improvvisa constatazione che il tempo è passato e avete perso inesorabilmente qualcosa dopo aver combattuto tanto; detto, fatto, affannato... senza ottenere minimamente nulla, a tal punto da farvi pensare con amara quasi certezza: è finita. Finito il sogno, finita la dolcezza, l'entusiasmo; finito un progetto, un affetto, il pensiero, il dedicarsi; finita quella che forse era solo un'illusione, ma non l'avevi capito... Fine. Quella constatazione che non è dolore, ma mestizia, delusione, rimpianto, ripensamento di come si poteva diversamente agire per evitare in qualche modo, o nel modo migliore, quello che si sarebbe voluto evitare? Quella sensazione tipica della sconfitta. Sconfitta che volevi evitare anzi, che non pensavi neppure di dover fronteggiare e che proprio quella stessa istintiva reazione per evitare la sconfitta ti ha fatto piano piano scivolare in essa? Quel tipo di sconfitta che, in fondo, è l'ennesima riprova del proprio fallimento e della propria innata incapacità? Quel guardare in faccia, direttamente negli occhi la propria inesorabile e ripetitiva amara realtà, per destino o per incapacità. L'avete mai provato voi? Io sempre. Diciamo che queste sensazioni sono l'impronta sensoriale del mio destino, le note olfattive, l'andamento musicale di un destino particolare.
Infatti sono l'unica che è rimasta qui sul forum (tu Edd, mi stai solo facendo compagnia e non hai di meglio da fare); l'ultima, come sempre; quella che rimane e spegne le luci e chiude le porte per gli altri. Quella che non suscita pietà alcuna, né ricordo, né nostalgia. Un ibrido, un qualcosa di indefinito che non lascia il segno, che svanisce presto, come tutte le cose inutili. Un soffio di vento, una foglia morta. Silenzio, Vuoto. Buio. Insomma, quella sensazione del mal vivere che fa desiderare la morte allo stesso identico modo come si desidera il sonno quando si è molto stanchi, senza disperazione, solo desiderio finalmente di uscire da un labirinto senza via d'uscita.
Non so se ho reso l'idea.
meno stressato e riesco a dedicare più tempo al forum

Più che la persona che chiude le porte e spegne le luci, qua sul forum mi sembra che sei quella che apre le porte e accende le luci... Non pensi? Poi ci sono comunque gli altri (francesca, xaxabla e così via), non intervengono spessissimo, ma ci sono.
Sei un "personaggio" di spicco qua, non passi mica inosservata... E' una sensazione tua credo l'idea che passi inosservata, almeno sul forum, nella vita di tutti i giorni non so.
Rispetto al suscitare pietà, chissà, forse è vero che non ne susciti, ma mica poi è così negativa la cosa, vuol dire che le persone che ti conoscono pensano che sei una persona di valore che non va compatita.
A me susciti dispiacere, dispiacere per te, quando stai così giù di morale, non pietà.
Quel che ti posso dire comunque è che anche io spesso in passato ho provato queste sensazioni, però forse è davvero la stanchezza mentale che le fa provare... Ora fortunatamente sono sensazioni che provo più di rado in maniera così esplicita (prima arrivavo anche a pianificare mentalmente le cose), anche se là sotto, sotto la mia solita calma s'agitano gli stessi tuoi fantasmi, ma sono comuni a molte persone.
Rispetto al passato non bisogna pensare in modo controfattuale, conviene non arrovellarsi sulle scelte che si sarebbero potute fare, allora in quelle circostanze, meglio (in base a quel che sapevamo, alla nostra intelligenza e tutto il resto) non potevamo fare, un altro al posto nostro forse avrebbe fatto altro, ma noi non siamo questo altro.
Io non posso dirti amore "la vita vale la pena di essere vissuta" dato che nemmeno io sono sempre così convinto dell'assolutezza di questo asserto, però posso dirti che alcune delle cose che affermi di te stessa sono solo impressioni negative tue che non è detto che corrispondano alla realtà dei fatti.
Ciao amore