Ma come si fa a cambiare rotta rispetto alla multirazzialità?amore ha scritto:Certo la società complessa e problematica in cui viviamo favorisce di molto la solitudine. Molti aspetti dell'attuale società producono insoddisfazione ed infelicità.
Diversi anni fa si guardava con occhio molto più critico la società statunitense perché si riteneva producesse alienazione con i suoi assurdi paradossi, tra ricchezza sfrenata e ghetti invivibili.
Purtroppo in Europa abbiamo pian piano strutturato un tipo di società molto simile a quella statunitense. Facciamo ancora in tempo a cambiare rotta o il disastro intrapreso è irreversibile? La cavolata della multirazzialità, ad esempio, è uno degli aspetti negativi che comporta grossi problemi, altro che arricchimento culturale.

Mica ho capito questo tuo discorso amore... Che significa affermare che la multirazzialità è una cavolata, a me sembra un dato di fatto, gli esseri umani sono diversi sotto diversi aspetti, come si dovrebbe bloccare la cosa? Costruendo un muro di cinta attorno all'Italia e buttare fuori chi non va (secondo qualcuno)?

A meno che non vogliamo comportarci come il Terzo Reich e cioé iniziamo a deportare, sfruttare e sterminare le persone che riteniamo problematiche al livello culturale e razziale per la nostra buona società sinceramente non vedo come si possa arrivare a credere che questa cosa è un problema prodotto da un modello sbagliato. Questo non è un problema della società, è la società stessa che è costituita in questo modo, c'è chi è alto, chi basso, chi tondo, chi con i peli, chi è credente, chi ateo, chi ha il cane, chi no ecc. ecc.
Io vedo che si creano conflitti pure tra me e i miei condomini e la società in fin dei conti è costituita da persone diverse, con credi diversi e valori diversi, io tutta quest'unità, ossia "la mia razza" non la vedo proprio da nessuna parte, sono simile sotto certi aspetti a Tizio che sta a 1000 km di distanza e diverso sotto altri a Caio che vive poco lontano da me ed è nato magari come me in Italia, l'unica cosa di cui sono sicuro è che siamo tutti comunque persone.