Proverò a fare così, come facevo quando ero più giovane, mi mettevo davanti a un foglio bianco (o anche a una tastiera) ed aspettavo che le parole fluissero dalle mie dita, quasi come un pianista poco prima dell'attacco di un pezzo ad un concerto. Ho scritto le mie cose migliori così, fiumi di parole che sgorgavano fuori dalla mia mente, attraverso le mie dita, come un fiume in piena, mai regolate, mai censurate..ad un certo punto ho smesso. Ho cominciato a censurarmi, ed allora dopo i primi minuti di scrittura senza freni, rileggevo e cestinavo tutto...mi assaliva una sorta di sensazione di inadeguatezza. La stessa che mi assale adesso se rileggo quanto scritto fino ad ora. Ma questa volta mi forzo e vado avanti...forse dipende dal fatto che sono cresciuta, forse ho "sentito" o mi è stato inculcato che crescendo dovevo responsabilizzarmi e che certi modi di esprimersi erano più per adolescenti che per la donna che stavo diventando...
Non lo so. Ora sono donna, moglie e mamma. Anche se non in quest'ordine, anche se forse donna non mi sento più, o non mi ci sono mai sentita.
Appunti di viaggio
Moderatore: Elisa Iaffaldano
Re: Appunti di viaggio
Claprima, benvenuta in questo forum.
Di solito non è previsto l'intervento di altri utenti nei diari, perché sono personali, perciò ti chiedo venia per la mia intrusione.
Ti scrivo per dirti che mi hai incuriosito con la tua proposizione finale: "anche se forse donna non mi sento più, o non mi ci sono mai sentita."Ti andrebbe di spiegare il motivo ?
Sei in crisi d’identità ? Hai le percezione contraddittoria della tua personalità ?
L’identità caratterizza in modo inconfondibile ciascuno di noi come individuo.
L’identità può essere oggettiva e soggettiva.
L’identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.
L’identità soggettiva, invece, è l’insieme delle nostre caratteristiche, così come noi le vediamo e le descriviamo. E’ la consapevolezza di sé come individuo.
Per una corretta e costante identità soggettiva e oggettiva, è necessario che i punti di riferimento siano costanti e solidi; ogni alterazione o cambiamento, sia del mondo interiore come del mondo esterno la può mettere in discussione od alterare.
Cordialità
Di solito non è previsto l'intervento di altri utenti nei diari, perché sono personali, perciò ti chiedo venia per la mia intrusione.
Ti scrivo per dirti che mi hai incuriosito con la tua proposizione finale: "anche se forse donna non mi sento più, o non mi ci sono mai sentita."Ti andrebbe di spiegare il motivo ?
Sei in crisi d’identità ? Hai le percezione contraddittoria della tua personalità ?
L’identità caratterizza in modo inconfondibile ciascuno di noi come individuo.
L’identità può essere oggettiva e soggettiva.
L’identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.
L’identità soggettiva, invece, è l’insieme delle nostre caratteristiche, così come noi le vediamo e le descriviamo. E’ la consapevolezza di sé come individuo.
Per una corretta e costante identità soggettiva e oggettiva, è necessario che i punti di riferimento siano costanti e solidi; ogni alterazione o cambiamento, sia del mondo interiore come del mondo esterno la può mettere in discussione od alterare.
Cordialità
Re: Appunti di viaggio
e questa è, purtroppo, l'identità che si impone e che connota il nostro valore (anche se non siamo d'accordo), che determina la nostra vita, le amicizie, gli amori ... e tutto il resto.panorama ha scritto:
L’identità può essere oggettiva e soggettiva.
L’identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.